Il percorso collega le principali località nelle quali il passaggio di San Francesco è documentato o sostenuto da antiche tradizioni. Del resto, la Valmarecchia ha sempre rappresentato una terra di confine e, per la sua percorribilità relativamente agevole, una “porta” di comunicazione tra il centro Italia, Rimini e la Romagna. Anche i pellegrini Romei l’hanno attraversata numerosi, provenienti dal nord Italia e dai paesi ad est di Aquileia. Non deve quindi meravigliare che San Francesco, nello svolgimento del suo “ministero itinerante” l’abbia percorsa, probabilmente più volte. Le Considerazioni delle Stimmate, testo francescano del sec. XIV, raccontano che nel 1213 San Francesco, in compagnia di frate Leone, si mosse in direzione della Romagna, giungendo al castello di Montefeltro (l’antico nome di San Leo), l’8 maggio, giorno dell’investitura di un nuovo cavaliere. Il Santo predicò nella piazza davanti al popolo e ai nobili convenuti, tra i quali era Orlando Catani, conte di Chiusi nel Casentino, il quale, colpito dalle sue parole, chiese un colloquio personale per riflettere con lui della salvezza della sua anima. Al termine del colloquio, il conte rivolse l’invito ad accettare in dono il monte della Verna, al quale San Francesco acconsentì. Questo incontro è dunque all’origine dell’insediamento francescano alla Verna, dove il Santo ricevette le Sacre Stimmate e dove sorse poi l’attuale Santuario. A memoria di questa visita la città di San Leo inserì la figura di San Francesco nel proprio stemma civico. Numerosi sono i segni che supportano le antiche tradizioni secondo le quali, direttamente collegati ai passaggi di San Francesco in Valmarecchia, sarebbero numerosi insediamenti conventuali ed episodi miracolosi. Il convento di Sant’Igne, sorto nel 1244 nel bosco ai piedi della rupe di San Leo. Quello di Villa Verucchio, nel cui chiostro si leva il gigantesco cipresso, che si vuole piantato dal Santo ed è oggetto di studio da parte dei botanici per le dimensioni e la singolare longevità. Gli insediamenti del XIII secolo, delle Clarisse e dei Frati Minori nel territorio di Sant’Agata Feltria, che la tradizione vuole avviati dal Santo durante il suo passaggio, probabilmente diretto a San Leo in quel maggio 1213. Da segnalare anche la nascita in questi luoghi di numerosi testimoni dello spirito francescano, un esempio per tutti Fra’ Matteo da Bascio, comunemente riconosciuto come il fondatore dell’Ordine dei Cappuccini. San Francesco, avendo incarnato la sua testimonianza di fede cristiana in una vita povera e semplice, a contatto con le persone, è stato molto amato dal popolo e lo è tuttora. La presenza dei francescani in queste terre è ancora oggi diffusa e la religiosità che ne scaturisce è viva nella cultura delle popolazioni locali. Il Cammino intende contribuire a farla conoscere ai pellegrini ed agli escursionisti che, a piedi, in mountain bike o a cavallo, ripercorreranno i luoghi toccati dal Santo e dai grandi testimoni dell’Ordine francescano che in queste terre sono nati.Il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna conta 5 tappe per un totale di 112 chilometri che si snodano tra Emilia-Romagna e Toscana. attraversando la valle del fiume Marecchia nei territori di 10 comuni nelle provincie di Rimini, Forlì-Cesena e Arezzo. Costituisce la porta a nord est della Via di San Francesco che, passando poi per Umbria e Lazio conduce fino a Roma. . E’ segnalato con il simbolo francescano della Tau gialla (comune a tutta la Via di San Francesco fino a Roma) che integra la segnaletica bianco rossa del CAI presente su buona parte del tracciato. Oltre al percorso principale, con una variante che sarà percorribile dalla primavera 2017, si collegheranno tutti i luoghi della Valmarecchia toccati dal passaggio di San Francesco o comunque significativi per la storia del Francescanesimo in questo territorio.
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