Secondo la tradizione fu eretta già nel V secolo una chiesa intitolata al martire Rufino. Nel 1036 il vescovo Ugone vi trasferì il titolo di Cattedrale e la fece ricostruire nell’area dell’attuale sagrato. Della chiesa ugoniana è ancora visibile la cripta divisa in navatelle. Nell’abside sono affrescati San Costanzo e i Simboli degli Evangelisti del secolo XI. Adiacenti al muro della cripta sono i resti del coevo chiostro della canonica. Anche il campanile appartiene a questa fase, sebbene sia stato rialzato successivamente. E’ diviso in cinque ordini da archetti pensili; nella cella campanaria si aprono due bifore per ogni lato.
La cattedrale attuale corrisponde alla terza fase costruttiva, avviata nel 1140 dall’architetto Giovanni da Gubbio. I lavori, iniziati dall’abside, erano sicuramente terminati nella zona presbiteriale nel 1212 perché vi fu traslato il corpo di Rufino; l’altare maggiore fu consacrato nel 1228 da Gregorio IX e solo nel 1253 Innocenzo IV benedì la chiesa ormai ultimata.
La facciata, uno dei più alti esempi di romanico umbro, è tripartita verticalmente da lesene, corrispondenti all’articolazione interna delle navate. Orizzontalmente la scansione in tre ordini riflette più fasi costruttive.
L’interno, originariamente con tre navate e presbiterio sopraelevato, è stato completamente rinnovato su disegno di Galeazzo Alessi tra il 1571 e il 1585. Ha una pianta tipicamente tardo-rinascimentale: un corpo longitudinale è innestato su uno ottagono culminante nella cupola. La navata centrale ha copertura a botte, mentre le laterali hanno volte a crociera.
Fonte: Minerva Editrice
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