Santuario di Greccio

Il santuario visto dall’esterno sembra inglobato nella roccia della montagna. Questo luogo è il punto d’inizio del cammino del sud, ma è anche l’inizio di una delle più tenere tradizioni cristiane: il presepe. Fu qui, nella cappella del Presepe, che nel 1223 Francesco fece preparare la culla del Bambino per la sacra rappresentazione del Natale (FF 468-471; 612; 1186). La pietra sulla quale fu posta la culla si trova oggi sotto l’altare.

Il luogo fu donato ai frati da Giovanni Velita, ma Francesco chiese che sorgesse ad almeno un lancio di sasso dal paese; allora la gente di Greccio chiese che un bambino lanciasse il sasso, o un tizzone ardente, che finì contro le rocce a tre chilometri di distanza. Nel luogo così miracolosamente indicato sorse il nucleo più antico del santuario. Molti altri avvenimenti prodigiosi accaddero in questo luogo; si consiglia pertanto di arrivare il giorno prima della partenza, per scoprirli ed entrare in contatto con la storia e il messaggio di San Francesco. Scabro ed essenziale è il dormitorio, nella parte più antica del santuario, dove una piccola croce indica sul muro il posto che ogni frate doveva occupare per riposare. Qui si trova la cella di San Francesco, scavata nella nuda roccia.

Sono da visitare anche la cappella con il coro di San Bonaventura; la cappella nuova, dove secondo la tradizione è conservata la più antica immagine di San Francesco, fatta rea­lizzare da Jacopa de’ Settesoli (anche se questo non è provato, non è da escludere che l’attuale raffigurazione sia una copia di un originale più antico); la grotta del Beato Giovanni da Parma, dove egli fu relegato per 32 anni, per essere poi riabilitato; la Chiesa Nuova, una costruzione che, sebbene moderna, è in armonia con il luogo: al suo interno la luce soffusa e le belle vetrate creano un ambiente raccolto, adatto alla riflessione e alla preghiera.

Fonte: “La via di Francesco” – Edizioni San Paolo S.r.l.

 

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